Vite che sono la tua
La trama
«Tom era come me. Io ero Tom. E per la prima volta mi sembrava di esistere anche fuori di me, da qualche altra parte. Mi pareva che Twain sapesse qualcosa degli interminabili pomeriggi di vacanza, delle battaglie per gioco fra cugini, di certi assalti, di certi azzardi. Il bello era questo: ritrovare in una storia altrui la mia.»
A volte, da un romanzo, riporti anche solo una frase. Un'intuizione. Una cosa che ignoravi. A volte, anche solo una visione o un gesto. Altre volte, una storia che somiglia alla tua. Da Tom Sawyer al giovane Holden, da Jane Eyre a Raskòl'nikov e ai personaggi di Roth, la magia dei grandi libri, guide strane, insolite, spiazzanti. Leggendo possiamo vivere il non ancora vissuto e il mai vivibile, dichiararci a qualcuno con un coraggio mai avuto, percepire un dolore che somiglia al nostro o solo sapere che esiste. Perché la letteratura ci racconta. La sorpresa del crescere, le sfide, la scoperta del desiderio, l'amore, le ambizioni, le illusioni – magari perdute; la voglia di andare lontano o di tornare a casa; la paura di invecchiare e tutte le paure, ma anche tutte le speranze.
– Vivace –
Vite che sono la tua di Paolo Di Paolo (Laterza Editori) è un viaggio nella letteratura e nella vita (che spesso sono sinonimi). E’ una lezione divertente e profonda, è un’esperienza agrodolce… è un’avventura di quelle che lasciano il segno.
La prima cosa che ho pensato quando ho comprato il libro è stata: “Non sembra il solito libro accademico e noioso” e così è stato. Paolo Di Paolo ci apre il cuore e tende la mano, mostra quali sono stati gli autori che hanno segnato la sua vita ma soprattutto, ci parla delle opere.
Ammetto di non aver letto tutti i 27 libri citati (in realtà sono molto di più perché alla fine di ogni capitolo Di Paolo, dividendoli per argomenti, ci parla di altri romanzi che hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua vita), e ammetto di essermi stupita parecchio leggendo le sue parole sui miei romanzi preferiti. Penso a Jane Eyre, a La Ricerca di Proust e ho esclamato: “Come è possibile? Sono le stesse cose che ho pensato io!”.
Quando leggiamo un libro forse, siamo convinti – almeno io lo sono – che nessuno lo stia leggendo come noi, almeno in quel momento. Quando un buon libro parla di te (e solo non a te) scatta quel rapporto per cui il romanzo diventa un amico, un appoggio, un’ispirazione, il rifugio per trovare le risposte. Per questo mi sono stupita nel leggere della mia Jane, del mio Swann, e della mia signora Dalloway. Ma sono anche rimasta senza parole per la lettura del Lamento di Portnoy di Roth e per tanti altri autori di cui ho letto il nome ma non conosco nulla oltre ai titoli scritti.
A Paolo Di Paolo invidio la leggerezza, il parlare di letteratura in maniera così frizzante, semplice e coinvolgente. Ho immaginato questo libro in mano ai ragazzini e credo che sia il posto giusto. Dovrebbe essere sui banchi di scuola. Vite che sono la tua è l’amico che ti fa vedere le cose sotto un’altra prospettiva. Vuoi parlare di sentimenti? Vuoi parlare di masturbazione? Ecco, la risposta è qui, in queste pagine e per quelle che non riesci a trovare? Per quelle ci sono sempre le pagine in fondo in cui scrivere le tue storie, le tue impressioni.
Ma non è un libro solo per ragazzi, è dedicato a tutti gli amanti dei libri, a quelli che senza leggere non riescono a stare. Se nelle nostre vite non ci fossero stati i libri chi saremmo oggi? Secondo Di Paolo la risposta è semplice.
Temo che sarei proprio un altro: nè peggiore, nè migliore, un altro e basta. Un altro che non sono io.
Ed è tutta lì la chiave di volta. Vivere i libri come si vivono le esperienze, facendosi travolgere, talvolta annoiandosi, cadendo, arrabbiandosi ma amandoli immensamente.
Di Paolo dedica il libro a Ninni, la donna che l’ha avvicinato ai libri e da lì ci allacciamo le cinture e partiamo per questo viaggio che conduce in terre più o meno conosciute.
Ritroviamo Fenoglio, Calvino, Morante e la mia amata Woolf.
Ho chiuso il romanzo all’istante – ed ero solo a pagina 2. Ma non è stato per stizza, o per noia. Era come chiudere una finestra in cui entra troppo vento, troppa luce. Le sensazioni che la signora Dalloway prova mentre attraversa Victoria Street, a Londra, sono così cariche, così vivide! (…) Se dovessi riassumere in una sola frase La signora Dalloway direi questo: essere vivi.
E ancora Di Paolo ci fa conoscere Dostoevskij sotto un’altra luce, Tabucchi, Dickens e… inevitabilmente la mia lista dei libri da “leggere assolutamente” si è allungata, ancora e ancora.
Ad avermi colpito molto è stato il capitolo su Tolstoj.Di Paolo parla di La morte di Ivan Il’ič letto ai tempi del liceo, troppo presto per comprendere davvero il messaggio dell’autore. Una scrittura asciutta, quasi asettica e un racconto scarno su un uomo che vive e muore. Possibile che sia davvero tutto qui? Comprato anche io durante le superiori ammetto di non aver capito Tolstoj e forse la causa è stata la giovane età, ora so che posso (e devo) dargli un’altra possibilità.
Non penso di aver detto tutto quello che volevo su questo libro che mi ha fatto compagnia durante i giorni prima di discutere la mia tesi. So che mi ha calmato, mi ha distratto, mi ha fatto conoscere altri autori, un incontro fugace ma che mi è rimasto impresso.
E ancora una volta mi sorge spontanea una riflessione. Non è vero: ” Va bene leggere qualsiasi cosa purché sia leggere”, ci sono libri e libri. Ci sono storie e vite che sono la tua… tutto il resto è solo intrattenimento.
Vite che sono la tua è…
[amazon_link asins=’B076XKLKGL’ template=’ProductAdDESTRA’ store=’lalettricecon-21′ marketplace=’IT’ link_id=’d5719896-d9cb-11e8-8bdd-b3c8552061ca’] E’ un libro vivace. Non aspettatevi la solita opera in cui ci sono elenchi e nozioni. No, Vite che sono la tua non è una lunga esposizione di fatti. Sono storie interattive, incontri inaspettati. Un inno alla letteratura per chi ama la lettura e per chi, ancora, deve decidere. Di Paolo è generoso, racconta la propria vita specchiandosi nei libri e ci fa inevitabilmente riflettere. E’ l’insegnante di letteratura che non ho avuto: appassionato, carismatico e acuto.
Consigliato per chi ha un rapporto viscerale con le storie che legge, per chi ancora non ha trovato un porto sicuro dal quale ripartire, per chi ama i libri ma non ha ancora trovato quello in grado di suscitare interrogativi ed emozioni forti. Per chi si abbandona alle storie senza giudizi e remore, per chi si spinge al limite delle domande e ogni tanto trova anche le risposte. Per i ragazzini, che possano amare gli autori come li abbiamo amati noi.
Per chi ha voglia di fare nuovi incontri, quelli che cambiano o ci accompagnano durante la vita.
4 COMMENTI
Alessandra - La lettrice controcorrente
6 anni fa AUTHORSpero mi farete sapere! 😉
elisa
6 anni fawow mi hai fatto venire voglia di comprarlo e farlo leggere anche a mia figlia…
Alessandra - La lettrice controcorrente
6 anni fa AUTHORHo amato questo libro! Vedrai che ti piacerà! Anzi… che vi piacerà!
elisa
6 anni famese prossimo devo prendere libri x università di mio figlio…ci infilo anche questo nell’ordine