– Inno alla vita – Il Diario 1941-1943 di Etty Hillesum (Adelphi) è stata una scoperta bellissima. Sono andata in libreria per farmi un regalino da inizio ferie. Avevo davvero voglia di leggere una storia ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale: mi sono girata e ho trovato il diario di Etty proprio lì. Vorrei parlavi…
Recensioni e articoli su: Etty Hillesum
Il padre di Etty Hillesum insegnava lingue classiche; la madre, russa, arrivò ad Amsterdam in seguito a un pogrom. La coppia si sposò nel 1912 ed ebbe, oltre a Etty, due figli maschi: Michael e Jacob. La famiglia seguì gli spostamenti del padre.
Etty si laureò in giurisprudenza all’Università di Amsterdam, l’ultima città dove avrebbe abitato. Si iscrisse anche alla facoltà di Lingue Slave e all’inizio della guerra si interessò alla psicologia junghiana. I suoi studi furono interrotti a causa dalla guerra. Intelligenza precoce e brillante. Nel 1942, lavorando come dattilografa presso una sezione del Consiglio Ebraico, le si offrì anche l’opportunità di salvarsi dalla persecuzione che i nazisti stavano mettendo in atto nei confronti degli ebrei, ma decise di non avvalersi di quell’opportunità, scegliendo di condividere invece la sorte del suo popolo.
In seguito avrebbe prestato servizio nel campo di transito di Westerbork, come assistente sociale. I genitori e i fratelli sarebbero stati internati tutti nello stesso campo di Westerbork, e il 7 settembre 1943 tutta la famiglia, tranne jacob, fu deportata nel campo di sterminio di Auschwitz.
Mentre lei, i genitori e il fratello Michael morirono dopo poco tempo dal loro arrivo, l’altro fratello, Jacob, invece avrebbe perso la vita a Lubben, in Germania, dopo la liberazione, il 17 aprile 1945, durante il viaggio di ritorno in Olanda. In Italia sono stati pubblicate le sue lettere degli anni 1941-1943, i Diari dello stesso periodo e le Pagine mistiche.