– Ammaliante – Lolly Willowes o l’amoroso cacciatore di Sylvia Townsend Warner (Adelphi Edizioni) è il libro che ho comprato durante la mia fuga a Firenze. Una bellissima sorpresa, sono rimasta colpita dalla copertina e quando sono arrivata alla Giunti Odeon non ho avuto dubbi: sarebbe tornato a casa con me quel libro. Lolly Willowes…
Recensioni e articoli su: Sylvia Townsend Warner
Nasce nel 1893 a Harrow on the Hill, un villaggio dell’Inghilterra, dove gode di un’infanzia apparentemente idilliaca fino alla morte del padre, che la influenza fortemente.
La musica era l’interesse predominante di Warner durante l’adolescenza, e la sua intenzione sarebbe stata quella di andare all’estero per studiare composizione prima dell’inizio della guerra nel 1914.
Durante i primi anni del conflitto, lavora in una fabbrica di munizioni e contribuisce all’organizzazione dell’aiuto per i rifugiati belgi a Harrow. Tuttavia, la morte improvvisa del padre la spinge verso una vita indipendente come studiosa di musica e la porta a trasferirsi a Londra.
Per dieci anni è l’unico membro femminile del comitato editoriale del Progetto di Musica Sacra Tudor del Carnegie UK Trust, un lavoro di notevole e duratura importanza accademica.
Nel 1926 pubblica il suo primo romanzo Lolly Willowes o l’amoroso cacciatore, e il successo che ottiene la incoraggia a diventare una scrittrice a tempo pieno.
Nel 1939 conosce Valentine Ackland, una giovane poetessa, e dopo essersi innamorate si stabiliscono nel Dorset. Preoccupate per la crescente minaccia del fascismo, saranno attive nel Partito Comunista inglese. Warner parteciperà inoltre al Congresso Internazionale degli Scrittori per la Difesa della Cultura, tenutosi a Valencia nel 1937, durante il suo servizio nella Croce Rossa durante la guerra civile spagnola. Le due donne vivranno insieme fino alla morte di Ackland nel 1969 e dal 1978 sono sepolte insieme.
Negli ultimi dieci anni della sua vita, c’è stato un revival di interesse per la sua opera e diversi dei suoi romanzi sono stati ripubblicati sotto nuove etichette femministe, ma è rimasta una presenza in qualche modo spettrale e marginale nel panorama letterario inglese. La sua originalità e distacco, così come il suo genere, sessualità e politica, l’hanno mantenuta al di fuori del canone; la vastità dei suoi interessi e la sua versatilità erano forse anche difficili da categorizzare o digerire per i suoi contemporanei.
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