– Disturbante – Junky di William S. Burroughs (Adelphi Edizioni) è un libro davvero molto particolare. Quando ho visto la trama mi sono innamorata subito ma Junky non è un libro prevedibile. Non mi aspettavo una narrazione, né una durezza tali. Ma soprattutto non mi aspettavo che sarei rimasta invischiata nelle vicende del protagonista oscillando…
Recensioni e articoli su: William S. Burroughs
William Seward Burroughs II, più comunemente noto come William S. Burroughs, è stato uno scrittore e saggista statunitense. Legato alla beat generation, ma molto lontano, per sua ammissione, dalla realtà dei beatniks o hippies, fu un autore di avanguardia che influenzò la cultura popolare e la letteratura. Molti suoi lavori partono da esperienze personali legate all’uso di droghe e alla dipendenza da oppiacei.
Ribelle alla famiglia e all’educazione alto-borghese (frequentò Harvard e studiò medicina a Vienna), nel secondo dopoguerra si diede alla droga e vagabondò in tutto il mondo, vivendo tra emarginati e sbandati (esperienze descritte in La scimmia sulla schiena, 1953). Dopo una cura disintossicante cominciò a scrivere romanzi: Pasto nudo (1959), La morbida macchina (1961), Nova Express (1964), Il biglietto che esplose (1967). In questi romanzi, il radicale sperimentalismo di Burroughs e la sua allucinata visione – politica e fantascientifica – di un universo abbandonato da Dio, conteso da gruppi di potere che si servono della parola per manipolare la psiche, preda di incontrollate tecnologie, hanno avuto un’influenza profonda sull’immaginazione americana, non soltanto narrativa. I suoi libri successivi, Ragazzi selvaggi (1971), Porto dei Santi (1974) e Città della notte rossa (1981) sembrano prodotti dalla stessa matrice fantastica che caratterizza la tetralogia precedente. In Italia questi e altri suoi titoli sono pubblicati presso SugarCo e Adelphi.