Natale è sempre più vicino e io mi permetto di consigliare qualche libro, perché per me è sempre il regalo perfetto. Oggi vi voglio parlare – senza nessuna presunzione – di cinque classici che dovrebbero essere letti almeno una volta nella vita, almeno secondo me. O meglio… vi parlo di cinque classici che hanno segnato la mia vita da lettrice e non solo. La rubrica è stata ideata da Twins Books Lovers.
Orgoglio e pregiudizio
Non ho la pretesa di essere originale ma Orgoglio e pregiudizio è uno di quei libri letti da adolescente e che mi sono rimasti nel cuore. La scrittura di Jane Austen, anche se non ho letto tutti i suoi libri, mi ha colpito profondamente, le sono debitrice perché è da lì è cominciata la mia avventura nei classici della letteratura.
Jane Eyre
Credo che sia, anche se è impossibile dirlo, uno dei miei libri preferiti. Jane Eyre è un racconto magnetico, è uno dei pochi libri dal dorso rovinato. Mi ha fatto compagnia in momenti molto difficile.
La Ricerca
La Ricerca è il libro della mia svolta. Dopo aver letto Proust, o meglio durante la lettura, il mio modo di approcciarmi ai libri è stato radicalmente diverso. E’ lì, ormai dieci anni fa, che ho imparato ad abbandonarmi di fronte alle parole. Non esistevano pagine, orari… solo parole. Da allora… l’approccio è sempre lo stesso: prima di leggere mi spoglio di tutto e lascio che sia la storia a parlami. A questo classico, devo tutto.
I fratelli Karamazov
Chi mi conosce ha sentito questa storia milioni di volte. A scuola, in quinta superiore, il mio prof. di diritto con la passione per la letteratura, mi fece fare una relazione di fronte a tutta la classe. Ho raccontato I fratelli Karamazov ai miei compagni di classe e ho superato la paura di parlare in pubblico.
Il ritratto di Dorian Gray
Unico libro della mia vita letto in lingua originale. Il ritratto di Dorian Gray è un libro che prima ho odiato (perché imposto a scuola) e alla seconda lettura ho amato. Tanto da recuperare ai mercatini ogni cosa scritta da Oscar Wilde. Quel libro è rimasto nel mio cuore e a volte lo prendo in mano e penso allo stupore che mi aveva suscitato allora: cambiare idea è stato bellissimo.
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