Buon venerdì, sono giornate lunghe e il sollievo che accompagna questo giorno è svanito ormai da tempo. Ma ci tengo a mantenere le buone abitudini e quindi oggi torna l’appuntamento con la rubrica Cinque cose che… ideata dal blog Twins Books Lovers.
Di solito non mi piace parlare dei libri che non ho amato ma oggi farò un’eccezione perché ho intenzione di parlarvi dei cinque libri che ho fatto fatica a terminare. Non giudicatemi e rivelatemi i vostri!
Il colibrì
Il Colibrì di Sandro Veronesi (La nave di Teseo) è un libro che fino a metà ho divorato, curiosa di capire, di immedesimarmi… ma non è successo niente di tutto questo e alla fine ho fatto una grande fatica a finirlo, non è scattata la scintilla e soprattutto non ho provato un minimo di empatia con il protagonista (LEGGI QUI la mia recensione).
Pietro e Paolo
Pietro e Paolo di Marcello Fois (Einaudi) è stato un libro breve e faticoso. L’ho finito lentamente, con la costante sensazione che qualcosa mi sfuggisse (LEGGI QUI la mia recensione).
Il caso Léon Sadorski
Il caso Léon Sadorski di Romain Slocombe (Fazi editore ) è stata una grande delusione perché aveva tutti gli elementi per piacermi ma non sono mai risucita ad appassionarmi alla storia e la fine non arrivava mai (LEGGI QUI la mia recensione).
Casa di foglie
Casa di foglie di Mark Danielewski (66thand2nd) è stata una vera e propria sfida. All’inizio sono partita con entusiasmo ma poi non sono riuscita a mantenerlo e arrivare in fondo è stata una fatica lunga 5 settimane (LEGGI QUI la mia recensione).
Avviso di chiamata
Avviso di chiamata di Delia Ephron è stata una lettura difficile perché mi aspettavo leggerezza, divertimento. All’inizio ho intravisto una luce, poi non l’ho più trovata e mi è rimasta una sensazione sgradevole addosso (LEGGI QUI la mia recensione).
1 COMMENTO
Marisa Salabelle
5 anni faDei libri di cui parli, ho letto solo Il colibrì. L’ho letto in pochi giorni, ma per varie ragioni non mi ha convinto. Direi che è un po’ troppo costruito per poter suscitare un coinvolgimento empatico. Marcello Fois, nonostante sia un sardo come me, non mi entusiasma.