Torna, dopo diverso tempo, la rubrica dedicata alle citazioni dai libri che ho amato. Come al solito sono tutti libri diversi che trattano argomenti differenti!
Un uomo solo
(Christopher Isherwood)
Il soggiorno è buio e dal soffitto basso, con librerie lungo l’intera parete davanti alle finestre. I libri non hanno reso George e né più nobile, né migliore, né più saggio. Ma gli piace ascoltarne le voci, una o l’altra secondo l’umore. Nonostante il rispetto con cui ne parla in pubblico, in privato ne fa un uso improprio, del tutto spietato. Li usa per prendere sonno, per non sentire le lancette dell’orologio, per mitigare il tormento degli spasmi, per distrarsi dalla malinconia, per farsi scattare i riflessi condizionati del colon. (Leggi QUI la mia recensione – Acquista il libro)
La proibizione
(Valentina Durante)
“Alla base di tutto c’è la paura, non i fatti.”
“Ma la paura nasce dai fatti.”
“È questo l’inganno. La paura nasce dalla paura. E i fatti sono la scusa migliore che riusciamo a trovare con noi stessi.” (Leggi QUI la mia recensione – Acquista il libro)
L’inferno di Treblinka
(Vasilij Grossman)
La crudele esperienza degli ultimi anni ci insegna che un uomo nudo perde ogni capacità di ribellarsi, si rassegna al proprio destino, insieme agli abiti dismette anche l’istinto di sopravvivenza e accetta la sua sorte come un fatto ineluttabile. Chi prima aveva una fame inesauribile di vita diventa passivo e indifferente. Eppure, a scanso di sorprese, in quest’ultima tappa della catena della morte le SS aggiungevano comunque un nuovo tassello – annichilivano le loro vittime, le riducevano in uno stato di shock psicologico. (Leggi QUI la mia recensione – Acquista il libro)
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