Giugno sta per finire ed eccomi con l’appuntamento delle letture del mese. Gennaio è stato il mese del colpo di fulmine per S. (Nel primo cerchio) e anche a giugno ho avuto il mio amore: il colpo di fulmine per il Monastero.
E’ stato un mese tanto difficile per me… ma a casa ad aspettarmi ho trovato – oltre alle persone che amo – tante storie che mi hanno teso una mano. Eccole.
Il monastero
E’ senza dubbio la lettura più bella di giugno. Siamo ancora in Russia ma questa è un’altra storia. Non parliamo di gulag, ma parliamo di forgiare l’uomo nuovo. Di compiere un atto di civilizzazione. Prilepin, vi invito a sbirciare la sua biografia, compie un grande lavoro di ricerca e ci restituisce una storia dalle mille voci, dalle mille colpe. Anche qui fa freddo, ci sono i prigionieri che soffrono ma… c’è anche un altro punto di vista: quello dei colpevoli (QUI la mia recensione).
Il mio cuore umano
Quanto sono belli i libri di Atlantide? Tanto. Il mio cuore umano è la storia di Nada Malanima, sì quella Nada, narrata in prima persona. Una sorta di diario sulla sua vita in paese, su come si sentiva – la bimba invisibile – e sui membri della famiglia. Un racconto sussurrato e potente, velato da una malinconia che commuove (QUI la mia recensione).
Miss Marple nei Caraibi
Una storia lontana dai Regno Unito, era questa la tappa della Read Christie 2019. Io ho scelto Miss Marple nei Caraibi (Mondadori) per dare una seconda possibilità a questa vecchina (insopportabile). Ecco, Miss Marple promossa! Forse perché è lontana dal suo ambiente, forse perché c’è una vena di malinconia in lei… durante questa storia l’ho amata e ho persino indovinato l’assassino! (QUI la mia recensione).
Nato per non correre
Nato per non correre di Salvo Anzaldi (CasaSirio) è la storia particolarissima di un bambino prima, e giornalista poi, affetto di emofilia. Ma Salvo non è soltanto un malato, è molto di più: un amante di calcio, di musica e di giornalismo. Con un linguaggio semplice e frizzante ci racconta l’avventura della sua vita, fino all’arrivo nel 2015 alla Maratona di New York. Un inno a non mollare, un inno alla caparbietà e alla bellezza della vita. (LEGGI la mia recensione)
Pontescuro
E’ difficile raccontare Pontescuro di Luca Ragagnin (Miraggi) e lo è perché è un libro ricchissimo. Poesia, canzoni, saggio…natura parlante. E’ la favola in bianco e nero di un popolo, è la nostra coscienza che parla, è il nostro lato oscuro. Ragagnin ci leva la maschera… e ci fa fare i conti con quello che potremmo diventare (QUI la mia recensione).
Febbre
Un altro libro particolare è Febbre di Jonathan Bazzi (Fandango). La storia autobiografica di questo ragazzo che scopre di essere sieropositivo. Anche in questo caso l’originalità è tutta nella prospettiva: un nuovo modo di parlare della malattia che rovescia le convinzioni. In realtà Bazzi ci racconta molto di più: una storia di famiglia, una storia fatta di dolori e di ansie ma inevitabilmente si parla anche di amore. (LEGGI la mia recensione)
Orso
Orso di Marian Engel (La nuova frontiera) è la storia d’amore tra una bibliotecaria e un orso. Il libro dell’autrice canadese uscì nel 1975 destando scalpore. In realtà la protagonista vuole che vogliono tutti: essere amata e amare. Un commovente inno all’amore. (LEGGI la mia recensione)
I racconti delle donne
Non ho ancora terminato I racconti delle donne (Einaudi), me lo sto gustando un racconto alla volta. Il libro si apre subito con la Woolf e continua con Parker, l’inizio è senza dubbio con il botto. Spero di potervi dire presto cosa ne penso. (LEGGI la mia recensione)
Lascia un commento